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2 Chainz: la trap come lotta al pregiudizio

2 Chainz ha pubblicato il suo nuovo disco, Rap or go to the League. Tity Boy era chiamato a confermare il successo di Pretty Girls like Trap Music, ci sarà riuscito?

Il 1° marzo è uscito Rap or go to the League, il quinto disco ufficiale di 2 Chainz. Il disco arriva dopo poco meno di due anni dal precedente, Pretty Girls like Trap Music che in patria ha fatto disco di platino (certificazione arrivata il mese scorso). Tra i due album Tity Boy ha pubblicato anche, nel febbraio 2018, l’EP The Play do not care Who makes It.

Rap or go to the League arriva forse nel migliore momento della carriera del rapper della Georgia che fino al precedente disco aveva la fama di rapper devastante nei feat ma poco continuo nei suoi dischi. Con Pretty Girls like Trap Music aveva smentito questa idea e, con questo disco, ci si attende una conferma. Inoltre, nel 2016 era arrivato il primo Grammy della sua carriera per la categoria Best Rap Performance con la traccia No Problem (canzone di Chance the Rapper assieme allo stesso Chainz e Lil Wayne).

Prima di entrare nell’analisi del disco è giusto fare un focus sul titolo. Infatti, “Rap or go to the league” è una locuzione che i ragazzi afroamericani si sono sentiti spesso dire. In italiano sarebbe traducibile come “Rappa o diventa uno sportivo”, le uniche due possibilità di rivalsa sociale per questi ragazzi. Come detto ufficialmente poco prima della release del disco dall’etichetta di 2 Chainz, la Def Jam, l’intento del disco è quello di dimostrare l’erroneità di questo stereotipo. A questo c’è da aggiungere un appunto sul passato di Drenchgod che da ragazzo giocava a basket, sport grazie al quale è riuscito ad entrare al college.

Rispetto al passato sportivo del rapper vi sono diversi rimandi nel disco che si apre con la voce di Marsha Ambrosious (Forgiven) che annuncia la scesa in campo della squadra liceale in cui militava 2 Chainz. La traccia si rivela un’invocazione al perdono con tanto di flashback proprio all’epoca dell’High School, periodo che coincide anche con i problemi legali dovuti al possesso di droghe (il primo arresto risale all’età di quindici anni come rivelato in un’intervista del 2016 al Daily Beast).

Nel disco vi sono diversi rimandi al dualismo fra il proprio passato e la situazione del presente. Per esempio, in Treath 2 Society si passa dal ricordo dei tempi passati fra i campetti di basket e il mondo della droga (pensate solo alla barra “I done some things I ain’t proud of like sold my mom drugs”), mondo che si è portato via anche degli amici del giovane Tauheed, alla famiglia che si è costruito e alla quale può offrire maggiori opportunità di quelle che ha avuto lui stesso.

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Me feat 2 ?s

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L’album è anche un elogio per la capacità che persone come 2 Chainz hanno avuto di uscire da quel mondo privo di sbocchi apparenti della propria adolescenza. Tity Boy ce l’ha fatta grazie alla musica ma il tributo del disco si rivolge anche a chi ce l’ha fatta studiando o creandosi un’attività redditizia. Non è un caso se figure cardine per il disco siano quelle di Jay-Z, campionato in Forgiven proprio quando invoca perdono in Lucifer, o LeBron James. A proposito, LeBron figura come produttore esecutivo del disco.

Il disco è pieno di collaborazione al microfono. Oltre alla già citata Ambrosious, troviamo Young Thug (High Top Versace), Travis Scott (Whip), Kendrick Lamar (Momma I hit a Lick), Ariana Grande (Rule the World), Ty Dolla $ign (Girl’s Best Friend, singolo di lancio rilasciato a novembre che, ritornando al discorso delle figure di riferimenro, riprende il titolo di una traccia di Jay-Z ), Lil Wayne, E-40 (2 Dollar Bill), Chance the Rapper e Kodak Black (I’m not Crazy, Life is).

Per quel che riguarda il tappeto sonoro, le produzioni, nonostante siano tutte realizzate da persone diverse, riescono a creare un mood coerente fra loro fornendo un disco compatto. Oltre al discorso dell’armonia complessiva vanno citati almeno gli ottimi lavori di sampling svolti da 9th Wonder per Threat 2 Society (campiona So Good to be Alive dei The Truhettes), e da 30 Roc e Datboisqueeze per I Said Me (campionano My Favorite Things di Richard Rogers e A Garden of Peace di Lonnie Liston Smith, volendo anche questo potrebbe essere un omaggio a Hova dato che era stato usato anche per Dead Presidents).

Il disco conferma la maturità artistica raggiunta da Tity Boy che riesce a ripresentare la qualità offerta con Pretty Girls likes Trap Music alla quale si aggiunge anche la volontà di mandare un messaggio più profondo, pur rimanendo fedele ai canoni della trap. Questo disco può essere la prova che la trap possa veicolare messaggi, parlando schiettamente del proprio passato, senza nascondere ciò che si è fatto, e offrendo a chi vive determinate situazioni una prospettiva speranzosa per il futuro. Questo lavoro è l’emblema che chiunque dica che per fare trap non serve talento e basta far ridere o far brutto stia dicendo stronzate (un bacione ad Anastasio).


Matteo Merletti

Sono Matteo, ho 23 anni. Se non vi piace ciò che scrivo offritemi un gin tonic e ne parliamo.

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