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Discovery Album: 2014 Forest Hills Drive

Il 9 dicembre 2014 Jermaine Lamarr Cole, in arte J.Cole, pubblica per Dreamville Records e Roc Nations il terzo album in studio: 2014 Forest Hills Drive. Cosa rende fino ad oggi questo disco un must listen per gli amanti del rap?

Nato a Francoforte in Germania, Jermaine si trasferisce in North Carolina all’età di 8 mesi. Si dedica fin da giovane alle sue due più grandi passioni: il basket e il rap.

Il primo mixtape – The come Up – viene pubblicato nel 2009. Il curioso aneddoto che accompagna il debutto musicale di J.Cole può aiutare a far capire come dedizione e voglia di emergere siano sempre stati i punti cardine dell’artista. Raccolti i primi brani registrati in maniera amatoriale in un CD Jermaine si chiude tutta la notte fuori dal Roc-The-Mic Studio in attesa di poter incontrare l’idolo della sua infanzia – Jay Z – che però in quell’occasione non potette riceverlo in quanto in piena recording session di American Gangster.

Il giovane rapper deluso, ma non per questo scoraggiato, decide comunque di pubblicare il mixtape che viene accolto positivamente dalla critica. Cosa succede dopo? Un anno esatto dall’uscita del mixtape proprio Jay Z lo chiama nel suo studio. J.Cole firma il primo contratto discografico con la Roc Nation.

2014 Forest Hills Drive arriva alla fine del 2014 come un fulmine a ciel sereno: nessun singolo che anticipasse l’uscita dell’album, nessun featuring. Solo un timido annuncio poco tempo prima dell’uscita. Il titolo non è altro che l’indirizzo della casa dove è cresciuto, in North Carolina.

La tracklist contiene 13 tracce, le produzioni sono affidate a Phonix Beats, Willie B, !llmind e a J.Cole stesso. I beats sono minimal, accompagnano le liriche in modo tale da lasciare spazio e modo all’ascoltatore di concentrarsi esclusivamente al wordplay e alle skills del rapper.

J.Cole tratta tutto ciò che riguarda la sua vita, la sua adolescenza, i suoi studi e tutti gli avvenimenti circostanti. Senza filtri. Ad esempio, in Wet Dreamz racconta dettagliatamente di come ha perso la verginità. In A tale of 2 Citiez omaggia invece l’omonima opera dello scrittore londinese Charles Dickens, raccontando delle due diverse facce della sua città.

L’album termina con Note to Self, una traccia-ringraziamento della durata di ben 15 minuti. L’artista ringrazia chi ha preso parte e lavorato al progetto, ispirandosi al celebre discorso di Cuba Gooding Jr. alla premiazione degli Oscar del 1997 per il premio di miglior attore non protagonista in Jerry Maguire.

J.Cole nel corso degli anni ha dimostrato di essere un rapper capace di distinguersi dalla massa, tecnicamente valido e con argomentazioni mai banali. Fin da giovane il sogno di incontrare l’idolo Jay Z, poi coronato arrivando a firmare per la sua etichetta, e l’obiettivo ancora attuale di guidare ed educare le nuove generazioni fanno sì che il rapper sia ad oggi universalmente riconosciuto come uno dei più influenti della storia moderna dell’hip hop.

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