• Discovery Album: Fino A Qui Tutto Bene

    Per l’appuntamento settimanale con Discovery Album abbiamo deciso di parlarvi di Fino A Qui Tutto Bene, album di Marracash uscito probabilmente nel momento sbagliato e per questo non apprezzato a dovere.

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  • Che io mi aiuti: Bresh ha retto da solo il peso dell’oceano

    La Liguria, da qualche anno, è diventata una regione che ha saputo imporsi con grande vigore al centro della scena rap nostrana. Dall’estremo occidente dell’Italia una giovanissima generazione ha saputo rompere l’egemonia che da due decenni dominava il genere nella penisola, dominio presidiato da Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna. Queste città hanno da sempre funto da centri di formazione e catalizzatori per i rapper di ogni dove, come grandi dojo separati in cui affinare le proprie abilità.

    Genova, dal canto suo, ha sempre fornito al nostro paese la più grande scuola di cantautorato e forse l’impronta musicale più riconoscibile dello stivale, dentro e fuori i confini nazionali.

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  • MULA EP: l’amore che dura poco

    Il 2018 fu un anno di ricerca per Giaime: l’obiettivo era trovare una formula giusta per riuscire a sfondare le porte del mainstream italiano. I successi di TIMIDO e FINCHÈ FA GIORNO e il parziale flop delle due prove di GIMMI ANDRYX 2018 furono una chiara risposta ai dubbi dell’artista: il pubblico preferiva ascoltare il lato più romantico del rapper milanese.
    L’anno successivo è stato quello della conferma: FIORI e MI AMI O NO, certificate disco d’oro, contano ad ora più di venti milioni di streaming su Spotify.
    Arriviamo quindi a MULA, un EP di cinque tracce che rappresenta il culmine del percorso intrapreso due anni prima.

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  • Discovery Album: 2014 Forest Hills Drive

    Il 9 dicembre 2014 Jermaine Lamarr Cole, in arte J.Cole, pubblica per Dreamville Records e Roc Nations il terzo album in studio: 2014 Forest Hills Drive. Cosa rende fino ad oggi questo disco un must listen per gli amanti del rap?

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  • FSK TRAPSHITE REVENGE: la vendetta è un piatto che va pippato freddo

FSK TRAPSHITE REVENGE: la vendetta è un piatto che va pippato freddo

Dopo un tour quasi completamente sold out in giro per le discoteche italiane, il trio di rapper lucani FSK torna in pista pubblicando la Deluxe Edition del loro album d’esordio pubblicato a Luglio: FSK TRAPSHIT REVENGE, dimostrando di essere in continua evoluzione.

Trapshit: Capitolo Secondo, regia di Greg Willen, con Taxi B, Sapobully, Chiello e con la partecipazione speciale di Guè Pequeno. Se Trapshit fosse un film si annuncerebbe così la sua deluxe edition: Revenge, pubblicato il 6 Dicembre per Thaurus.

Sono passati solo cinque mesi dalla pubblicazione di FSK TRAPSHIT, eppure in questa deluxe l’evoluzione stilistica e musicale dei ragazzi originari della Basilicata è sotto gli occhi di tutti. Se prima l’obiettivo del trio lucano era “affermarsi”, ora è diventato “confermarsi”. La cura dei dettagli è maggiore sia a livello di versi e di rime da parte dei tre, sia a livello di suoni da parte del loro produttore Greg Willen.

L’immaginario però è il medesimo, criminalità, esasperata, a tratti anche eccessivamente, lusso e sfarzo, ottenuto dopo anni di rinunce, voglia di svoltare la propria vita. L’evoluzione è graduale. Ma il trio sta mantenendo le promesse e ce la sta facendo.

“Ne abbiamo chiusi più 50 in banca solamente al primo album”

Sembra la più classica e romantica delle storie italiane: ragazzi del Sud che vanno a cercare fortuna al Nord e la trovano. E sotto certi aspetti è così, se nel primo capitolo si sentiva la necessità e la voglia di affermarsi, con le unghie e con i denti, perché si è consci di essere lontani dai salotti e dalla scrivanie delle capitali della musica italiana, motivo per il quale l’impegno per farsi notare è maggiore, “Sai che non fotto con Roma e Milano/ FSK dal Sud Italia” diceva Chiello in Pickup, in questo capitolo invece questa pressione, questa foga vengono scemando, la tanto agognata Milano è conquistata, ora però bisogna dimostrare a tutti di meritarsela, di meritarsi il successo raggiunto, “Siamo fratelli per davvero, no fake gang/ Taxi, Sapo e Chiello a Milano poi Zona 3” dice adesso Taxi in Camoscio.

“Da quando abbiamo iniziato il Traptour mandiamo soldi giù al sud come fosse basic”

“Voglio vedere mamma stender panni in Duomo”

Nel disco originario i protagonisti sono stati Sapo con la sua attitudine da boss malavitoso e Taxi con il suo lessico e le sue metriche psichedeliche lasciando un po’ in disparte Chiello, che invece in questa edizione si prende tutto il palcoscenico e tutti gli applausi essendo presente in tutte e sette le tracce mostrando la sua ecletticità e dando a tratti sfogo al suo lato cantautorale già ravvisabile in Melissa P, e apprezzabile a pieno in Acqua Salata. Sapobully conferma la sua attitudine, è lui l’anima trap del collettivo, Taxi farcisce il disco con i suoi ritornelli urlati, Ansia No è il vero banger del disco così com’era stato per UP.

I tre si amalgamano alla perfezione, la squadra funziona ancora e continua ad oliare gli ingranaggi per performance sempre migliori. Si nota una maggiore maturità rispetto ai pezzi del disco uscito in estate. Dai suoni sporchi si passa a suoni più curati, la trap acida di La Prova Del Cuoco si è trasformata in un pezzo ben studiato come Camoscio con un ritornello quasi melodico di Chiello.

“FSK pronti a vincere”

Una sola collab” è rappresentata dal padrino del rap italiano Guè Pequeno in Capi Della Trap che come suo solito grazie alle sue doti camaleontiche riesce ad entrare bene nell’immaginario proprio dell’FSK, anche troppo, sembrando a tratti addirittura una loro caricatura. Menzione d’onore per il pezzo Fragola Eroina, una frecciatina per nulla velata nei confronti di Salmo. Per chi non lo sapesse il rapper di Machete ha speso più volte parole di critica nei confronti del collettivo lucano, in prima battuta coomentò il video di annuncio di FSK TRAPSHIT condannando la presenza di droghe pesanti, e la non demonizzazione di esse da parte dell’FSK.

Successivamente portò nelle sue storie Instagram un’esplicita caricatura dei tre rapper chiamato MC Skioppetto, annunciando l’uscita di un fantomatico pezzo, chiamato per l’appunto Fragola Eroina.

Nonostante la freschezza e l’innovazione che questo collettivo ha portato nel rap game, come è fisiologico sia ad una larga fetta del publico, questo non piace. In Italia si ha sempre bisogno di qualcuno da odiare, non si riesce a stare tranquilli senza rigettare le proprie critiche e il proprio odio verso la novità del momento, che sia nella politica, nello sport, o come in questo caso nella musica. Ancora di più se si ritiene che quello che i bersagli dell’odio stanno facendo, non sia nulla di particolare, un qualcosa che potrebbero fare tranquillamente tutti, come è recentemente successo per la Banana di Cattelan o per gli storici tagli di Fontana. Salvo poi, salire sul carro dei vincitori non appena arriva il successo, per poi ritornare ad odiare alla prima inflessione, esempio lampante di questo modus operandi è il trattamento riservato al calciatore Balotelli. Lo stesso accade nella musica, prima ci si è accaniti contro Sfera Ebbasta, poi la Dark Polo Gang, poi è toccato a Tedua, fino a Young Signorino. Ora evidentemente è il turno che il ricettacolo di odio venga scagliato verso l’FSK, ancora di più se si è coadiuvati e ci si sente spalleggiati da una figura importante nell’ambiente come Salmo.

“Non importa che se ne parli bene o male. L’importante è che se ne parli” diceva Oscar Wilde, e fondamentalmente è questo quello che conta.

Solo il tempo ci svelerà se il collettivo FSK meriterà di rimanere ben saldo nel panorama della musica rap italiana, oppure se sarà destinato a scomparire, magari soppiantato da qualcosa di ancora più nuovo. Nell’attesa agli haters ci pensa Taxi B a rispondere:

“Non capisci ciò che dico, sarò io che son sbagliato/ Oppure te sei ritardino”

 


Edoardo Mocellin

Mi chiamo Edoardo, e vengo dal basso. Nel senso che le mie parole vi giungono dalla provincia di Lecce dove sono nato, cresciuto e tuttora vivo e studio. Per me il passo dal cantautorato italiano, ascoltato in infanzia per merito dei miei genitori, ai rapper della penisola italica è stato breve. E questo è tutto. Amen.

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