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Un Ninja a Milano: il nuovo EP di Warez crea ulteriori aspettative sul suo prossimo album

Un milanese classe ’86 che ha visto quasi ogni sfaccettatura dell’ Hip Hop, che dal 2014 lavora in solitario e che, a forza di Nuki Ashi, sta pian piano prendendo posizione nella scena rap nostrana. Ecco la recensione di Ninja, nuovo EP di Warez.

La passione per il Sol Levante

Nel 2015 usciva il primo album, dedicato completamente alla sua passione per la cultura del paese del Sol Levante e nato dalla collaborazione con Zesta che ha prodotto il tutto. Kaiseki (nome nome riferito all’alta cucina giapponese) è composto da 9 tracce, i quali nomi si riferiscono a tipiche pietanze della cucina nipponica, basata sull’armonia di gusti, colori e motivi.

Successivamente, nel 2017, lancia 3° Dan Mixtape. Suddiviso in 5 tracce prodotte da Biggie Paul, l’artefice delle basi di Mitridate e parte di Max, dedicato a 5 tra i più noti artisti marziali e karateki.

In Ninja, Milano ritrova il  Giappone

Ninja è l’EP che teoricamente precede quello che sarà il suo secondo album.

Artwork di Ferenswki

Anche questo è composto da 5 tracce, interamente prodotto da niente poco di meno di Yazee, che prima ancora aveva prodotto QuecinDall’inferno al paradiso, pezzo di Sensei  al quale il nostro ninja di zona ha partecipato.

Già dal primo ascolto si evince che Ninja è uno di quei lavori dalle atmosfere decise, nelle quali Davide ha cercato di dare un assaggio di quello che sarà il suo prossimo album. Infatti i pezzi che compongono la “preview” della sua prossima fatica, sono degli esercizi di stile con oggetto i classici argomenti, ma fatti bene.

La presenza di riferimenti a serie TV, film e anche videogiochi sono delle finezze che vanno ad aggiungere quel qualcosa che, di solito, manca. Infatti le diverse punchline che vi strapperanno un sorriso sotto i baffi e i suddetti riferimenti differenziano Ninja da altri lavori dello stesso tipo.

L’ultimo pezzo, Smog, è però degno di una nota a parte. Oltre ad avere i pregi delle tracce precedenti, saranno presenti anche alcune barre che hanno caratterizzato lo stesso Warez, frasi nelle quali anche l’ascoltatore può rivedersi o comunque farne tesoro. Difatti, i ritornelli hanno un ruolo fondamentale, la struttura di essi li fa risultare ripetitivi al primo ascolto, ma saranno anche quelli che ti faranno rimanere il pezzo in testa.

Warez ha fatto un ottimo lavoro, disegnando a pennello liriche e metriche su delle tele musicali Made in Yazee. Lavoro eccelso da parte del producer milanese, che con non poca precisione è riuscito a incastrare i suoni di alcuni Wagakki, gli strumenti tipici giapponesi, ai suoni più occidentali che siamo soliti sentire, creando il connubio perfetto che si traduce in delle basi che picchiano, sulle quali Warez riesce a giocarci perfettamente. In questo lavoro, Yazee è stato il Sakamoto occidentale.

In conclusione, Ninja è caratterizzato da ottime basi, ritornelli da poche parole che legano bene tra di loro e testi fatti secondo cognizione di causa. Dimostrare che è presente e vuole sedere al tavolo degli adulti è il suo fine. Per essere un EP, è un ottimo lavoro, ma probabilmente un album intero sulla stessa onda potrebbe risultare monotono per l’ascoltatore e destare disinteresse.

Da un personaggio simile, con un’estetica musicale così particolare rispetto al resto della scena, ci si aspettano ulteriori sorprese. È tutto in mano a Warez e al suo prossimo album, riuscirà a non deludere le aspettative?

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