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Quanto durerà il Nuovo Impero di Laioung e della sua RRR Mob?

La RRR Mob è fuori col suo primo album di gruppo. Come se la sono cavata Laioung e soci? Ecco Nuovo Impero.

Laioung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz sono i quattro artisti che formano la RRR Mob, una nuova “squadra” che ha già preso il suo posto nel rap game italiano.

I quattro membri, tutti italiani di seconda generazione, si fanno portavoce di coloro che nascono e crescono in un misto di culture diverse e di chi ha lasciato la propria terra d’origine per garantirsi un futuro migliore.

La presentazione è di per sé interessante, specie per l’annoso pregiudizio secondo cui certi suoni (quelli tipicamente trap, cavalcati dalla RRR Mob) non possano essere arricchiti da contenuti di natura sociale.

Pochi giorni fa è uscito il loro album, Nuovo Impero, che si presenta come il loro debutto ufficiale nella scena rap italiana dopo che già da mesi i loro singoli di lancio si diffondevano a macchia d’olio, uno su tutti Wooh.

Come la Mia Gang, traccia che avevamo già conosciuto come estratto, è la più tipica delle tracce anthem, un notevole apripista al disco che, però, si distacca presto da questo tono preferendo altre tematiche.

Fondamentale è la sfumatura sociale e culturale che gli artisti danno ai testi, dove è cantata l’appartenenza a una famiglia allargata con cui condividere gioie, dolori e successi. L’ultimo estratto del disco, Familia, contiene questa visione inclusiva e multiculturale che viene rivendicata con orgoglio dai membri della RRR.

Lo struggle raccontato nei brani di Nuovo Impero si arricchisce quindi delle esperienze condizionate anche dalle proprie origini che hanno reso ancor più difficile emergere e ancora più gustoso riuscirci: è il caso di brani come Don’t Call Me e Flus 2, ma anche di Bando, canzone molto discussa per il featuring col ragazzino Malcky G che ha sensibilmente turbato il pubblico.

Produzioni e collaborazioni sono di assoluto livello: Laioung e Momoney si destreggiano abilmente alle macchine (rendendo di fatto il disco autoprodotto), e la presenza di due OG come Guè e Luché (strofa da urlo in Non ci vedi mai) legittima ancora di più il progetto della RRR Mob.
Interessante anche la presenza di tre rapper marocchini, 7Liwa, Inkonnu e LWind, nel brano Hit, traccia cantata sia in arabo che in italiano.

Sebbene il concept e gli intenti artistici siano stati ben curati, e mettendo da parte per un secondo il sound dell’album che è veramente top di gamma, c’è ancora molto da lavorare per questi quattro ragazzi: spesso e volentieri il divario tecnico tra il duo Laioung-Isi Noice e gli altri due membri risulta fin troppo marcato, e in tracce così lunghe è fondamentale che il livello sia costante. Emblematico il caso di Non Ci Vedi Mai, dove la strofa di Luché potrebbe essere il gran finale di una hit che viene smorzata da due strofe dimenticabili di Momoney e Hichy Bangz.

Attendendo sensibili miglioramenti da parte di tutti, ci siamo goduti comunque un album dalle sonorità pregiate e con una storia dietro. Una storia di sacrifici, viaggi, sconfitte sia interiori sia di vita quotidiana che hanno preceduto la vittoria, la rivalsa e il concretizzarsi del loro sogno di portare in giro per l’Italia le loro esperienze. Il titolo dell’album è sintomatico della loro volontà di rimanere a lungo nelle scene, sapranno essere all’altezza del compito? Ogni Impero che si rispetti ha i suoi barbari da tenere a bada.

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