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Le 7 cose che un rapper emergente DEVE fare per diventare famoso

Non possiamo negarlo, corre l’anno 2018 ed il rap italiano sta vivendo un momento d’oro a livello quantitativo e di attenzione mediatica. Purtroppo un boom a livello quantitativo e visivo non corrisponde ad un buon esito qualitativo e ormai sempre più spesso vediamo rapper “copie di copie di copie” cercare di emergere con stratagemmi non proprio felici. A questo proposito vi presento una lista di 7 cose che un rapper emergente “dovrebbe” (o non, siete liberissimi di interpretare le virgolette come volete) fare per acquisire un po’ di visibilità.

1) Spam ossessivo e invasivo.

Sì, mi rivolgo proprio a te, rapper emergente che hai questo sogno fin da quando eri bambino e che certamente non puoi mancare di farlo sapere commentando i video su Youtube di chi ce l’ha già fatta oppure riempendo i direct di chiunque ti capiti a tiro. L’efficacia di questo metodo è ancora da verificare, ma ad oggi non mi sono mai sentito particolarmente invogliato ad aprire uno di quei link: probabilmente sono io a non capirne il potenziale.

Non più solo rapper si spammano in Direct, anche i grafici stanno passando alla pubblicità aggressiva.

2) Comprare visualizzazioni. 

Capisco che bisogna essere sempre in buona fede, bisogna trovare il buono in tutto ed avere fiducia nel prossimo, certo, ma mio caro rapper emergente sappi che se il tuo video vanta 3 likes (tu ed i tuoi genitori) e 12mila visualizzazioni, il pubblico potrebbe rivelarsi un poco scettico. A maggior ragione se stenti ad andare a tempo.

Notare quanto sia realistico e probabile il rapporto tra gli elementi cerchiati in verde.

3) Andare agli eventi (a fare tutto tranne che rappare).

Pensi che andare ad una jam, ad una battle, ad un qualsivoglia evento per dimostrare cosa sai fare col microfono in mano sia diventato troppo mainstream? Probabilmente hai ragione, devi sapere che ad oggi, salvo piccole eccezioni, per essere un rapper non devi necessariamente saper rappare! Quindi rapper emergente vai agli eventi, indossa outfit da 1200€, fai storie su Instagram, ma per l’amor del cielo NON rappare. Quello no.

4) Dissing sulle Instagram Stories.

Fabri Fibra-Vacca, Mondo Marcio-Entics o più recentemente Skioffi-Highsnob sono veri e propri esempi di cosa voglia dire darsele di santa ragione sopra un beat. Ma perché perdere tempo a scrivere un testo ed adattarlo su una base quando esiste un modo veloce e molto più pratico per insultare qualcuno, e la cosa conviene anche perché non devi nemmeno chiudere una rima! Quindi forza, impugna il telefono e recita qualche epiteto ingiurioso di fronte alla fotocamera, poi tagga il diretto interessato e lascia che la comunità social faccia il resto. Ah, che meraviglia l’internet.

5) Fingersi scomparso (o altri metodi poco ortodossi per attirare l’attenzione)

Dallo spacciarsi per il cugino/parente di un personaggio illustre, al “dissare per farsi un po’ di promo facile” (semicit.) fino a fingere qualcosa di ancora più drammatico per accaparrarsi qualche visualizzazione in più. Il video parla più di quanto le parole possano fare, adesso però piantiamola e passiamo al prossimo punto.

6) Azzerare i profili dei social network prima di un annuncio importante.

Okay, è opportuno fare una distinzione per quanto riguarda questo punto. Per quanto ormai sia diventata ridondante questa strategia può funzionare se sei un big della scena, ma se stai cercando di emergere sappi che fare tabula rasa dei tuoi profili social network prima di un annuncio può risultare controproducente. Se invece ne hai semplicemente abbastanza e hai intenzione di mollare tutto per darti al country allora continua pure, stai facendo la cosa migliore.

7) Annunciare un progetto, far calare il silenzio per poi posticiparlo un paio di giorni prima della presunta data di uscita.

Detta anche “Sindrome del c’avete fatto il callo” (riferimenti a fatti e persone sono puramente casuali), questa fatidica combinazione è la causa maggiore di perdita di hype nella scena italiana. A questo fenomeno è strettamente collegata un’altra piaga dell’attuale scena: il termine ‘asciugare‘. E tu rapper emergente non vorrai mica ampliare questo danno, vero? Ah sì? Va bene, fai come preferisci.

Un pezzo della storia recente del rap italiano.

In conclusione questo è quello che ci sentiamo di consigliare (oppure no) a chi vuole emergere nella giungla della scena odierna. Un grosso in bocca al lupo, perché se hai intenzione di seguire questa guida ne hai bisogno.


Leonardo Trinci

21 anni e sentirli fin troppo. Amo la musica, faccio musica, scrivo di musica.

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